Le Vare di Caltanissetta

Le Vare di Caltanissetta

In questo momento difficile di emergenza, in cui è d’obbligo restare a casa, crediamo possa essere interessante utilizzare il web per riscoprire le nostre radici. Abbiamo deciso di intraprendere un viaggio (non in senso letterale – per carità!) con tappe quotidiane attraverso storie, luoghi, monumenti, tradizioni della nostra terra.

La prima tappa è Caltanissetta. In particolare, una tradizione molto antica, quella delle Vare.

Le Vare, o Misteri, sono sedici gruppi statuari molto imponenti, realizzati in legno, cartapesta e gesso. Con questo nome viene identificata anche la processione del Giovedì Santo, durante la quale le statue vengono portate per le strade della città.

Il giorno delle Vare è uno dei momenti più importanti e partecipati della Settimana Santa di Caltanissetta. I nisseni, e non solo, in quella serata si riversano per le strade del centro. Non è difficile incontrare anche abitanti dei paesi e delle città vicine e turisti da ogni parte del mondo. La processione, infatti, è segnalata anche in diverse guide turistiche della Sicilia.
 
 

La Storia

Intorno al 1700 la confraternita di San Filippo Neri, istituita nella Cattedrale, usava portare in processione il Giovedì Santo cinque piccole rappresentazioni dei misteri dolorosi del Rosario: Gesù all’orto, La Flagellazione, L’incoronazione di spine, L’ascesa al calvario e La Crocifissione. Questa processione, nel suo percorso, faceva tappa in cinque chiese e si concludeva in piazza con la predica dei Misteri. In un periodo tra il 1801 e il 1841, la processione non fu praticata, fino a quando un membro della confraternita di San Filippo Neri, il farmacista Giuseppe Alesso, chiedendo il consenso al re delle due Sicilie Ferdinando II, riuscì a ripristinare l’antica tradizione. Durante le settimane precedenti alla Pasqua del 1841 nella chiesa di San Sebastiano furono allestite sette Vare prendendo in prestito dalle chiese cittadine statue, oggetti sacri e tutto ciò che serviva per abbellire le rappresentazioni. I gruppi realizzati erano: Gesù all’orto, La Cattura, Gesù alla colonna, L’Ecce Homo, La Crocifissione, La Traslazione, L’Addolorata.

In quello stesso anno fu costruito appositamente Il bacio di Giuda.

Negli anni seguenti furono aggiunti altri gruppi: nel 1842 L’Incontro e La Veronica, nel 1843 Gesù alla Colonna, La Condanna e Il Cireneo, nel 1844 Il Crocifisso e La Pietà, nel 1845 furono rifatto L’Ecce Homo e La prima caduta, mentre nel 1850 L’Addolorata e Il Sepolcro e infine, nel 1853 ad opera di un artista napoletano la Traslazione che è ad oggi l’unica originale pervenuta.

I complessi che si possono ammirare oggi risalgono alla fine dell’Ottocento – precisamente al 1881 – e furono realizzati da due scultori napoletani, Francesco e Vincenzo Biangardi, ispiratisi a capolavori di grandi artisti come Rubens, Michelangelo, Raffaello, quando gli zolfatari della miniera di Gessolungo – scampati a una morte violenta – si impegnarono a promuoverne la costruzione.
 
 

Oggi

A oggi ogni Vara è affidata a una corporazione che ogni anno nei vari quartieri della città si occupa della cura e degli addobbi di fiori e luminarie del proprio complesso .

Le sedici Vare sono oggi: La Cena affidata all’Associazione Panificatori, Orazione dell’Orto di C. Riggi e F. Panepinto, Cattura della Famiglia Giunta, Sinedrio dell’Amministrazione Comunale, Flagellazione di C. e F. Cerveglione, Ecce Homo dell’ Associazione Ortofrutticoli, Condanna dell’Unione Tipografi, Prima Caduta – Ass.ne Marmisti, Cireneo – Eredi Cannarozzo, Veronica – Sacra Lega S. Michele, Crocifisso – Associazione Macellai, Deposizione – Sind.Tessuto Abbigliamento, Pietà – Banca di Credito Coop. San Michele., Traslazione – Unione Muratori, Sacra Urna – Associazione Devoti Sacra Urna, Desolata – Autotrasportatori.

Durante la processione ogni Gruppo Sacro è portato in spalla dai membri delle antiche corporazioni e accompagnato da una banda musicale, proveniente da diverse zone della Sicilia. Al termine della manifestazione, alcune ore dopo la mezzanotte, ci si ritrova nuovamente in Piazza Garibaldi per accompagnare la “Spartenza”: il caratteristico momento della separazione dei gruppi sacri, che correndo vengono portati in Chiesa per “dormire”. Fino a qualche anno fa essi venivano riportati ognuno nella propria chiesa d’appartenenza, oggi invece, le Vare passano la notte dentro la Chiesa di San Pio X.
 

 
Il Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta un rito sociale e religioso, dove la città si riunisce per onorare ogni anno una tradizione imperdibile per la comunità nissena. Un incontro di religiosità, arte, tradizione e cultura nel cuore della Sicilia, ancora oggi tramandato di generazione in generazione.

 

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