8 Agosto, Niscemi. Manifestazione regionale No Muos

8 Agosto, Niscemi. Manifestazione regionale No Muos

Niscemi. Riparte la mobilitazione contro il Muos. L’appuntamento è fissato per domani, 8 agosto al presidio di contrada Ulmo.

 

Di nuovo in piazza contro il Muos

Dopo il lockdown, che ha costretto il comitato ad annullare la manifestazione di sabato 11 aprile, si torna in piazza contro l’impianto di telecomunicazione satellitare della marina militare USA. Domani, 8 agosto, alle 16.00, da tutta la Sicilia arriveranno al presidio di contrada Ulmo per ribadire la contrarietà a quest’opera inutile che incombe da anni sulla nostra terra.

Un ecomostro che provoca solo danni al territorio e alla salute. Un ecomostro attraverso cui gli americani muovono guerre per i loro interessi. Guerre in cui veniamo coinvolti, ma che non abbiamo mai voluto e sostenuto.

 

Lo Stato italiano: tanti soldi per le guerre, pochi per la salute

La grave crisi sanitaria che stiamo attraversando, ci ha fatto ricordare che lo Stato Italiano negli ultimi anni ha tagliato la spesa per la sanità pubblica di 37 miliardi di euro. Lo stesso Stato però non ha mai pensato di ridurre le spese militari o anche solo le spese richieste per mantenere un presidio permanente di forze dell’ordine a guardia della base di proprietà degli Stati Uniti. A guardia di un’opera la cui costruzione ha causato il deturpamento dell’intera riserva naturale della Sughereta e che genera un forte e nocivo inquinamento elettromagnetico.

 

L’Italia e l’industria bellica

Neppure durante il periodo di lockdown l’Italia ha interrotto il suo impegno economico in campo militare. Così come non si è mai fermata la guerra per l’accaparramento di risorse dai territori e per il profitto, non è stata sospesa la produzione di armi. A rischiare, come sempre, i lavoratori esposti al contagio.

A questo si aggiunge che l’Italia ha riconfermato 40 missioni militari all’estero, alle quali vanno sommate altre cinque missioni appena lanciate. E si aggiudica il quarto posto in Europa per ciò che concerne gli stanziamenti per la “difesa”. Missioni e investimenti che non interessano minimamente il benessere dei siciliani.

 

Basi americane e colonizzazione

Il Muos è lo strumento più potente che gli Stati Uniti hanno a disposizione per le guerre che muovono nel mondo. Un strumento a disposizione di tutti i membri della Nato. Allo stesso tempo, però, è uno dei tanti simboli della condizione coloniale che attanaglia la Sicilia. Sfruttamento delle risorse materiali e umane a vantaggio degli interessi economici dello Stato Italiano e delle nazioni alleate.
Tra l’altro gli USA utilizzano ormai da anni la Sicilia come una vera e propria portaerei nel Mediterraneo. Oltre il Muos, di fondamentale importanza sono l’aeroporto militare di Sigonella – capitale mondiale dei Droni – e il porto di Augusta. Una presenza sempre più invasiva e pericolosa per la nostra incolumità. Liberarsi dall’occupazione statunitense e da tutte le basi USA e Nato, è una priorità. Fin quando i loro apparati militari e i loro strumenti di guerra incomberanno sul nostro territorio, non potremo definirci un popolo libero.

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