Voi con Salvini. Noi con i siciliani.

Voi con Salvini. Noi con i siciliani.

Angelo Gioachino Gaetano Attaguile da Grammichele, detto semplicemente Angelo, è un trombato per vocazione. Benché figlio d’arte e abbia ereditato dal padre voti e collegio non è mai riuscito a farsi eleggere per meriti propri. Il padre fu senatore nel 1963, poi nel 1968 e nel 1972, nelle file della Democrazia cristiana. Fu sottosegretario e anche ministro, insomma un uomo potente. Il figlio, il nostro detto semplicemente Angelo, si candidò nel 2005 come sindaco di Catania, per lo scudo crociato, e ottenne lo 0,7 percento di voti. Poi, si candidò alle politiche del 2008, sotto le insegne dell’Mpa, e non fu eletto. Finalmente, nelle elezioni nazionali del 2013 ce la fa perché s’è infilato nelle liste del Popolo della Libertà. Appena eletto con i voti di Berlusconi – le elezioni sono a fine febbraio – a marzo passa con il gruppo parlamentare Lega Nord, uno scarso senso di riconoscenza e gratitudine.
Questo signore è l’animatore della lista “Noi con Salvini”, che si potrebbe anche chiamare “Io, detto semplicemente Angelo, con Salvini”, dato l’insignificante peso politico che esso ha. Il segretario della Lega Nord gli ha dato un po’ di spazio, nell’ipotetico tentativo di fare della Lega un soggetto nazionale che andasse oltre la Padania – e che avrebbe rappresentato la “rottura” con la linea politica del primo Bossi – ma i risultati miserevoli della cosa devono averlo convinto che forse la strada necessaria è un’altra. Più probabilmente quella di una alleanza elettorale con un altro frammento del centro-destra, il “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni, ripercorrendo, insomma, il progetto di Berlusconi, in misura più modesta e grottesca.
Salvini ha rassicurato Attaguile che alle prossime elezioni sarà unico il simbolo della Lega, dal nord al sud, e questo – non si capisce bene perché – ha riempito d’orgoglio il nostro detto semplicemente Angelo. Il quale ha intanto lanciato la sua candidatura a governatore della Sicilia. Ha tenuto un incontro con la Sicilia orientale e presto ne terrà un altro con la Sicilia occidentale – non sappiamo se sono previsti altri incontri con le Eolie, le Egadi e le Pelagie.
Ora, diciamo le cose come stanno: ciascuno ha il diritto di aspirare alla carica di governatore dell’isola – ci mancherebbe. Basta dare un’occhiata alla storia dei governatori, e ci troviamo – non tutti, certo – un bel po’ di persone insignificanti: se ci sono riusciti loro, non si capisce perché non ci potrebbe riuscire uno come il nostro detto semplicemente Angelo, anche se porta con sé lo stigma del trombato. Il bacino elettorale dell’Mpa di Raffaele Lombardo – e basta scorrere l’elenco dei partecipanti al lancio della candidatura Attaguile per rendersi conto che è così, sembra un incontro di orfanelli – fa ancora gola a molti ma, bisognerà pur dirlo, una cosa era l’originale e una cosa le sbiadite copie.
Non ci interessa neppure rilevare la faccia di tolla con cui Attaguile definisce la propria candidatura come quella di «un volto nuovo della politica regionale non avendo mai ricoperto cariche a Palermo ed essendo al primo mandato da deputato nazionale». Un “volto nuovo”: le scrive da sé queste scempiaggini, o paga qualcuno, e chi è il suo ghostwriter?
La questione indecente è che ci possa essere nella nostra terra qualcuno che si proponga di correre e inviti a accorrere sotto le insegne della Lega Nord – comunque si possano variamente declinare –, cioè il concentrato di ignoranza, disprezzo e vituperio che nel corso di anni, decenni ormai, è stato utilizzato e vomitato contro il Sud e la Sicilia.
Non credo valga neppure la pena motivare perché tra i siciliani e Salvini la linea di demarcazione sia netta e precisa: lui, finché ce la fa, rimanga nei suoi paraggi. Come può passare per l’anticamera del cervello di una qualunque persona di buon senso pensare che in Sicilia l’odiosa sostanza della Lega trovi ascolto? Siamo così malmessi, noi siciliani, da riverire chi ci ha sputato addosso fino a ieri? Potete riverniciare simboli e insegne, potete addobbarvi di vestiti nuovi – autonomie, federalismi – ma lo zoccolo di capra e l’odore di zolfo vi rimane addosso.
Servo, mercenario, traditore – non credo nemmeno meriti l’insulto, il signor Attaguile, detto semplicemente Angelo. Stia con Salvini, quello è il suo posto.

Noi, stiamo con i siciliani.

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