Ripartenza della scuola in sicurezza? Basta che sia a costo zero!

Ripartenza della scuola in sicurezza? Basta che sia a costo zero!
Sono giorni difficili per il Ministero dell’Istruzione e la Ministra Azzolina. Crollano i mesi di promesse sul ritorno in classe in sicurezza a seguito dell’emergenza Covid-19 e sulle nuove assunzioni. Salute si, ma finchè non si devono uscire soldi!

Immissioni in ruolo, la grande bufala

Negli scorsi giorni sono stati resi noti i dati sulle nuove assunzioni di docenti. I mega annunci degli ultimi mesi della Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, che prometteva orde di nuove assunzioni per permettere il ritorno in classe a settembre in sicurezza, si sono dimostrati tutto fumo e niente arrosto.

Solo ottantamila nuove cattedre di ruolo in tutta Italia. Un numero chiaramente insufficiente a garantire l’attività didattica. E così ritornerà in campo l’esercito dei precari – 200 mila in tutto – che come ogni anno garantirà il servizio, ma a spese della continuità didattica per gli alunni e della stabilità professionale e di vita per gli insegnanti.

Un dato impressionante riguarda la Sicilia e in particolare Palermo. Gli studenti più colpiti saranno quelli con disabilità. Il Miur a Palermo assumerà soltanto 16 insegnanti di sostegno su scuola primaria e dell’infanzia contro un fabbisogno che supera i 29mila alunni disabili in tutta l’isola. È facile immaginare che nelle altre province i dati saranno altrettanto allarmanti.

 

L’associazione Insieme per il sostegno: «un dato tragicomico»

Anche quest’anno in Sicilia i posti ci sono, ma non le immissioni in ruolo. Un attacco non solo agli insegnanti precari che da anni attendono la stabilizzazione con l’immissione in organico di diritto, ma anche alle famiglie e ai ragazzi con disabilità, ai quali non viene garantito il diritto ad avere docenti specializzati.

Quello di Palermo è tra l’altro un grosso paradosso. A evidenziarlo è l’associazione Insieme per il sostegno che da anni è attiva in Sicilia con l’obiettivo di garantire e tutelare i diritti degli studenti disabili. La presidentessa dell’associazione Giovanna D’Agostino ha dichiarato: «I mesi estivi sono per noi un tormento, l’attesa della disoccupazione che non arriva mai puntuale, l’attesa delle nuove convocazioni e dei tempi dell’USR e soprattutto la negazione dei nostri diritti. 16 docenti immessi in ruolo tra infanzia e primaria su 2500 cattedre vacanti, è un dato tragicomico. Questo Governo sta dimostrando un accanimento contro tutti noi ed è aberrante oltre che ingiusto. Il precariato danneggia la scuola e soprattutto i bambini con disabilità. Ci rivolgiamo anche alle famiglie: ribellatevi, l’educazione è un diritto dei vostri figli. Le politiche portate avanti dalla Ministra Azzolina palesano un certo pressappochismo che lede i diritti dei più piccoli».

 

Distanziamento sociale? Basta che sia a costo zero!

E i paradossi nell’ambito della scuola non finiscono qui. Soprattutto quelli che riguardano la gestione dell’emergenza. Ricorderete tutti le decine di annunci, dibattiti e valutazioni scientifiche sulla necessità del distanziamento sociale all’interno delle aule. Diversi sono stati i teatrini dei vari politicanti sulle forme, i colori e le misure più adeguate dei banchi da acquistare. E dopo mesi di difesa a spada tratta da parte del Ministero di queste misure anti contagio, ecco che arriva un nuovo parere del CTS: non è più necessario il distanziamento – almeno non da subito; magari finché non si trovano i soldi.

Ecco che per magia, ogni qualvolta si parla di stanziare fondi, assumere personale, fare interventi strutturali sulla scuola, tutte le priorità, anche quelle che riguardano la salute, crollano in nome del risparmio.

 

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