Salvini e la tomba di Federico II

Salvini e la tomba di Federico II

Stamattina un gruppo di giovani palermitani avrebbe voluto manifestare la propria contrarietà alla provocatoria presenza di Salvini alla catterale di Palermo. Per impedire questa espressione di dissenso i carabinieri non hanno avuto esitazione ad usare i manganelli all’interno di un luogo di culto poco adatto alla propaganda politica della Lega.

Facendosi forte della grande vittoria del No al referendum in Sicilia, l’opportunista Salvini, il quale non perde occasione per denigrare l’isola e i suoi abitanti, si è catapultato a Palermo nella speranza di “incassare” una vittoria che non gli appartiene. Il No dei siciliani alla riforma costituzionale di Renzi è stato, prima d’ogni altra cosa, un No alla definitiva cancellazione delle ultime prerogative rimaste ai territori per impedire la loro definitiva trasformazione in terreni di caccia per il capitale finanziario e per le politiche neo-coloniali. Per questo il No dei siciliani è anche un No a Salvini e alle bande di ascari che lo accolgono a braccia aperte; un No a tutti coloro che non hanno mai mosso un dito per impedire l’uso del nostro territorio come discarica di rifiuti tossici, come fonte di risorse energetiche, come spazio per le installazioni militari. La Sicilia che piace a costoro è una Sicilia imbelle, che accetta in silenzio la propria condizione di subalternità e di miseria. Il signor Salvini si è mai chiesto come mai la crisi economica in Sicilia si è trasformata in un gigantesco incubo per milioni di lavoratori, di donne, di giovani che ormai hanno perso anche le speranze in una vita migliore? che cosa ha fatto il signor Salvini per contrastare lo smantellamento dei poli industriali, o per fermare l’emigrazione di migliaia di docenti nel suo Nord razzista e xenofobo, o per impedire la costruzione del MUOS o le devastazioni ambientali? Salvini tenta di farsi bello dinanzi alla tomba di Federico II mentre i suoi sbirri tengono lontani, a forza di manganellate, quei siciliani determinati ad intralciare il suo gesto ridicolo, ipocrita e offensivo per un intero popolo.

 

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