Rosa Balistreri e la forza delle donne siciliane

Rosa Balistreri e la forza delle donne siciliane
“…E io sentivo una vuci dentro di me, questa vuci mi diceva “Canta Ro’! Canta!”

 

Ieri sera al Rouge et Noir di Palermo è stato presentato “Rosa – il canto delle sirene“, docufilm che segna il debutto alla regia di Isabella Ragonese. In un cinema gremito,  l’attrice e drammaturga palermitana ha introdotto il suo poetico ritratto dedicato a Rosa Balistreri: un viaggio che parte da Licata, terra d’origine della cantautrice, per restituirne la storia e la figura tramite le parole di alcune donne siciliane che evocano in modo differente la lotta, l’impegno politico, la volontà di emancipazione, la forza e la ribellione dell’artista definita  “la voce della Sicilia”.

Ed è tramite le sue canzoni che partendo dal mare di Licata il film ci porta tra i vicoli dei quartieri di Palermo, dalla sartoria sociale dello Zen alla Palestra Popolare del San Basilio.
«Mi sono chiesta spesso come mai nessuno abbia deciso di raccontare e mettere in scena una figura così straordinaria, con una vita così difficile» racconta Isabella.

«Sicuramente era una donna che aveva solo la sua voce, era armata solo di un talento: una donna così piccola si è fatta strada da sola attraverso una serie di disgrazie con una forza incredibile, senza mai piangersi addosso. E la sua voce sembra venire dal centro della terra, così potente, bassa, graffiata», continua la regista.
“Fa che io non muoia mai davvero”,  questo diceva agli amici la cantastorie negli ultimi anni di vita, prima che venisse a mancare a 63 anni, nel 1990, a seguito di un ictus cerebrale sopraggiunto durante una tournée in Calabria.

Ed è così che oggi Rosa Balistreri vive nelle parole e negli occhi di tutte le donne siciliane, tramite il lavoro di Isabella Ragonese, un sogno di riscatto e lotta che scorre nelle vene di tutto un popolo.

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