DL Rilancio, escluse le ex zone rosse siciliane. Protestano i Sindaci

DL Rilancio, escluse le ex zone rosse siciliane. Protestano i Sindaci
Sono passate poche ore dal termine della conferenza stampa tenuta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sono stati da poco annunciati i caratteri del nuovo decreto “rilancio” ; eppure c’è già chi lamenta gravi mancanze rispetto ai provvedimenti previsti. Diverse sono state le occasioni, in questi mesi di emergenza, in cui il Governo nazionale ha dimostrato una profonda negligenza nei confronti della Sicilia e dei siciliani.

 

Il malcontento dei sindaci delle ex “zone rosse”

Questa volta tocca ai sindaci dei comuni siciliani di Salemi, Villafrati, Agira e Troina. I primi cittadini dei suddetti comuni, che per quaranta giorni sono stati zona rossa, hanno dichiarato di essere carichi di stupore, delusione e rabbia. Il Governo nazionale non ha preso in considerazione queste aree rispetto alle misure di sostegno economico previste dal decreto. Le misure sembrerebbero indirizzate esclusivamente a comuni del nord Italia.

 

Le dichiarazioni

I sindaci si sentono doppiamente delusi: avevano infatti già scritto una lettera al Presidente del Consiglio per richiedere l’assegnazione di risorse aggiuntive. La necessità è quella di mitigare gli effetti economici del blocco totale delle attività imposto dall’emergenza Covid-19. Scrivono: «Nonostante quella richiesta fatta al Governo ben due settimane fa, la Sicilia è stata ignorata ed esclusa da un sostegno economico che invece è stato garantito ai Comuni ricadenti nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza. Giusta la decisione del Governo di stare accanto alle popolazioni del Nord più colpite, alle quali – affermano Venuti, Agnello, Greco e Venezia – anche noi ci sentiamo idealmente vicini per il dramma vissuto in termini di perdite umane. Allo stesso tempo ci chiediamo perché l’Esecutivo abbia escluso le ex zone rosse della Sicilia da un aiuto economico che potrebbe dare la speranza di una reale rinascita economica dopo l’epidemia».

I sindaci concludono le loro dichiarazioni con una richiesta ben precisa: tutti i comuni italiani dichiarati zona rossa durante la fase più acuta dell’epidemia, devono ricevere attenzione da parte dello Stato.

Pare che, ancora una volta, la fantomatica ripartenza non avrà un carattere universale. La favoletta del tutti sulla stessa barca si sta rivelando ogni giorno più illusoria. La Sicilia continua a rappresentare l’ultima ruota del carro per lo Stato Italiano.

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