Canta e cunta: un successo la prima edizione del festival popolare siciliano

Canta e cunta: un successo la prima edizione del festival popolare siciliano
Si è conclusa ieri la prima edizione del festival popolare siciliano Canta e Cunta, organizzato dal movimento Si Resti Arrinesci all’interno del complesso monumentale dello Spasimo, a Palermo. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta, il Museo internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino e dall’associazione Sicilia Amara di Rosa Balistreri.

 

Tre giorni di musica, iniziative, tradizioni e sapori della nostra terra.

Il 28 e il 29 agosto si sono esibiti tantissimi artisti per omaggiare Rosa Balistreri, una delle figure più importanti e spesso criticate della musica folkpopolare siciliana. La particolarità della cantautrice non si limita solamente al campo artistico musicale. Rosa, con i suoi testi di denuncia, critica la condizione sociale ed economica di una Sicilia sempre più impoverita e che sempre più assumeva la posizione di fanalino di coda all’interno della politica nazionale, riuscendo nel breve tempo a farsi portavoce delle istanze del popolo e degli strati sociali più poveri e marginali. A seguito della sua morte, avvenuta nel settembre del 1990, tantissimi sono stati gli artisti e le personalità di spicco che hanno lavorato per recuperare la memoria artistica e ricostruire il suo vastissimo repertorio che oggi lascia un’impronta indelebile nella musica siciliana.

Domenica 30 agosto si è svolto un mercato del contadino, in cui produttori locali hanno esposto e venduto i propri prodotti a Km0.

Iniziative come questa contribuiscono a valorizzare un patrimonio – quello che ci ha lasciato Rosa – che racconta una Sicilia dalle mille contraddizioni, ma più che mai autentica.

Spettacoli delle marionette, cunti tradizionali, presentazioni di libri, artigianato locale, prodotti a Km0; artisti, attori e teatranti che in tanti modi diversi hanno raccontato Rosa e l’isola in tutte le sue sfaccettature.

 

«Riscoprire le proprie radici, la nostra cultura, la nostra musica»

Dalla necessità di riscoprire le proprie radici nasce l’idea del Festival Canta e Cunta. «Il nostro movimento, Si resti arrinesci, nasce con l’obiettivo di fermare l’emigrazione forzata dalla Sicilia. La contemporaneità dell’Occidente è il tempo dello sradicamento: dalla tradizione, dai luoghi, dalla propria cultura, dalla propria lingua. Noi invece vogliamo mettere radici. Anzi, meglio, vogliamo dissotterrare quelle ancora presenti e vive nella nostra isola, nelle nostre città. Riscoprire la nostra cultura, la nostra musica da un lato; e dall’altro sostenere e supportare i produttori locali, gli artisti e i musicisti siciliani che sono detentori di un patrimonio e di una memoria inestimabile».

 

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