Ancora terremoti in Sicilia: siamo al sicuro?

Ancora terremoti in Sicilia: siamo al sicuro?
Ieri sera, intorno alle 21:30, una forte scossa di terremoto ha fatto tremare il Sud-Est della Sicilia.

 

Non è la prima volta che la zona è colpita da violente scosse. Secondo quanto riporta la Regione Siciliana, l’epicentro del terremoto di magnitudo 4.4 è stato localizzato nella striscia di mare tra Gela e Vittoria, a 30 chilometri di profondità.

 

Paura nella notte

Nella prima serata di ieri, le case hanno cominciato a tremare. Gli abitanti della zona orientale della Sicilia si sono riversati in strada, per evitare i crolli e per attendere al sicuro le scosse di assestamento.

Piero, abitante di Marina di Ragusa, racconta che la paura è stata tanta: «la scossa è stata fortissima. Io abito a 3 chilometri da Santa Croce, comune che si trova di fronte al punto dell’epicentro, quindi la scossa l’ho sentita in pieno. Nonostante siamo abituati a questi accadimenti, abbiamo vissuto 10 minuti di forte panico e siamo comunque rimasti con il fiato sospeso per tutta la notte, a causa delle scosse di assestamento».

Per fortuna, nessuno ha riportato danni e, a parte qualche crepa nelle strade e qualche cornicione caduto, non si sono registrati gravi danni alle cose. «A Ragusa – ci racconta sempre Piero – i miei amici e i miei genitori hanno preparato delle borse di fortuna e hanno passato la notte in macchina, nei punti di raccolta che sono stati improvvisati nel centro città».

 

Calamità (in)naturali?

Quando si presentano fenomeni di questo tipo, quando – per paura – si abbandona la propria casa in tutta fretta, è naturale chiedersi cosa accadrebbe con scosse più forti. In Sicilia, dove si è sempre avuto a che fare con questi fenomeni, la risposta la consociamo bene. In passato, centinaia di uomini e donne hanno perso la vita sotto le macerie di intere città.

Quasi dieci giorni fa ricorreva l’anniversario del «terremoto dei silenzi». Nel 1960, la provincia di Siracusa fu devastata perché l’epicentro del sisma era nei pressi del suo polo industriale. L’evento causò alcune decine di morti, centinaia di feriti e decine di migliaia di sfollati. In quell’occasione, le autorità mentirono sulla localizzazione dell’epicentro, per lasciare che le imprese del polo industriale continuassero a operare liberamente. Quell’area non è molto lontana dall’epicentro del terremoto di ieri sera.

Possiamo dire di essere al sicuro? Cosa si è fatto per farci trovare pronti di fronte a questi fenomeni? Cosa hanno fatto – e cosa stanno facendo – le istituzioni locali e nazionali per evitare che, con scosse anche poco più potenti di quella registrata ieri sera, avvenga una strage? La risposta ce la danno le continue scosse e l’assenza generalizzata di alcun tipo di misura di prevenzione. Riprendendo il dibattito sul Recovery Fund verrebbe da dire: cosa ce ne facciamo dei finanziamenti nell’industria 4.0 se i centri storici delle nostre città rischiano di essere rasi al suolo o se i poli industriali rischiano di generare disastri ambientali incalcolabili?

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