Cavolo trunzo di Aci

Cavolo trunzo di Aci
Piccolo ma dalle grandi potenzialità, appartenente alla categoria delle crucifere, il trunzo di Aci altro non è che un cavolo rapa.

La sua particolarità risiede nella coltivazione, in particolar modo nella località in cui viene coltivato: alle pendici dell’Etna. Il suo nome deriva infatti da un simpatico appellativo affibiato agli acitani – gli abitanti di Acireale – per sottolineare quanto le loro teste fossero dure. È qui, ad Acireale e nei comuni limitrofi, che il cavolo rapa si coltiva. Il suo gusto e la sua unicità lo hanno reso un prodotto appartenente al Presidio Slow Food, che tutela e salvaguarda questa produzione d’eccellenza minacciata dall’agricoltura industriale. In questo momento vi è un solo produttore coinvolto nella produzione biologica del cavolo trunzu di Aci.

È possibile gustare questo potente ortaggio durante due cicli di produzione: uno fra maggio e giugno; un altro (considerato anche il migliore) durante il periodo dell’autunno, tra ottobre e novembre.

Un super ortaggio

Il Cavolo trunzo di Aci è facilmente riconoscibile grazie alle sue striature violacee, caratteristica comune ad altri prodotti agroalimentari coltivati alle pendici dell’Etna. La particolarità delle sostanze presenti nel suolo lavico dona caratteristiche uniche al prodotto che tendono a esaltare le loro proprietà.

Così come gli altri parenti delle cruciferae, il cavolo trunzu contiene molti minerali e vitamine, in particolar modo la Vitamina C. Proprio grazie a queste caratteristiche si attribuiscono al cavolo l’azione antiossidante e la stimolazione della morte cellulare (apoptosi) delle cellule tumorali. Viene, inoltre, stimolato il sistema immunitario. L’insieme di queste caratteristiche rende il cavolo un super ortaggio.

Si tratta di uno dei più potenti alimenti antiossidanti che abbiamo a disposizione, analizzati all’interno della scala ORAC (Oxigen Radical Absorbance Capacity- Dipartimento di agricoltura americano). L’azione antiossidante viene potenziata dalla vitamina C e dai flavonoidi presenti nel cavolo. Questo significa che un consumo costante di questo alimento aiuterebbe a prevenire malattie cardiovascolari, arteriosclerosi e ipercolesterolemia.

Per preservare tutte le sostanze nutritive presenti in questo alimento è consigliato consumarlo da crudo, ma è ottimo anche da cotto, l’importante è riutilizzare l’acqua di cottura (per cuocere la pasta, o da versare sulle piante non appena si raffredda). Ricordiamo che è possibile mangiare ogni parte del cavolo, sia la rapa che le foglie.

Alcuni consigli utili per preparare gustose ricette:

PASTA AL CAVOLO TRUNZU INGREDIENTI:

• Pasta fresca qb
• 2 cavoli trunzi
• Pomodoro
• Cipolla
• Olio extravergine d’oliva qb
• Caciocavallo ragusano (facoltativo)
Pulite il cavolo e mettete da parte le foglie, sbucciate la rapa, partendo dalla base del cavolo, e tagliate a dadini. Portate una pentola d’acqua a bollore, salate e aggiungete i dadini di cavolo e le foglie tagliate a striscioline. Fate cuocere per 15 min circa.

Tagliate la cipolla e soffriggetela in padella. Una volta cotto, scolate il cavolo e le foglie e aggiungetelo in padella con la cipolla e il pomodoro tagliato a dadini. Fate amalgamare il tutto per qualche minuto.

Fate cuocere la pasta nell’acqua di cottura del cavolo e una volta cotta, scolate e saltate in padella.

Per concludere – e far esaltare tutti i sapori – ponete una manciata di caciocavallo ragusano grattugiato sulla pasta.

INSALATA DI CAVOLO TRUNZU

INGREDIENTI:
• Cavolo trunzu qb
• Sale qb
• Aceto/lime qb
• Olio extravergine d’oliva qb
Pulite e lavate il cavolo, comprese le foglie più tenere; eliminate la buccia esterna e tagliatelo a strisce. Condite a piacere. Potete aggiungere anche frutta secca, pomodoro, cipolla, carote, ecc. oppure potete gustarlo semplicemente aggiungendo sale, olio e limone o aceto.

E ora? ARRICRIATIVI!

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