Scaldati: trasferito il suo archivio. A Palermo un murale di protesta

Scaldati: trasferito il suo archivio. A Palermo un murale di protesta
«Unni va u focu quannu s’astuta?». Una parete all’interno dell’Università degli Studi di Palermo è stata dedicata a Franco Scaldati.

Un omaggio dei palermitani, firmato dal gruppo Facebook No beni culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti che conta 50mila siciliani in protesta contro la nomina del leghista Samonà ad assessore regionale alla cultura.

 

Scaldati lascia la Sicilia

Qualche giorno fa la vita drammaturgica di Scaldati, confezionata in scatoloni, ha lasciato la Sicilia verso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Scaldati, il poeta sarto, per tutta la sua vita ha elaborato testi che chiedeva alla sua compagnia teatrale di interpretare. Al mattino l’attività di scrittura in solitaria; di sera gli incontri durante i quali le parole acquisivano voce, messe alla prova nella pratica scenica. A fronte di una produzione drammaturgica molto vasta, per la maggior parte in palermitano, finora solo 13 opere sono state pubblicate, mentre si contano 36 inedite e 11 riscritture a partire da testi noti.

 

I siciliani non sono d’accordo

«Un patrimonio culturale inestimabile ha abbandonato Palermo. In questi sette anni le istituzioni non hanno fatto nulla per valorizzare la sua eredità e adesso gioiscono del trasferimento dell’intero archivio a Venezia. Scaldati è simbolo della Sicilia, della nostra identità. Abbiamo deciso di omaggiarlo realizzando un murale. Così la sua presenza in città sarà indelebile» – si legge in una nota.

I figli, che ora gestiscono la sua pagina, scrivono di aver lottato affinché l’archivio rimanesse in città ma chi di competenza ha avuto un po’ di superficialità a riguardo.

Orlando ha parlato di un’opportunità; secondo il sindaco, andare alla Fondazione Cini, è un modo per mettere le ali alle nostre radici.

 

Il murale: omaggio e protesta

Il murale è un omaggio e allo stesso tempo una protesta. I poeti, gli scrittori, gli artisti siciliani sono davvero l’espressione delle nostre radici e in quanto tali vanno valorizzati e omaggiati, non cacciati via, dimenticati.

Perché bisogna sempre andare lontano da questa terra per ottenere il giusto riconoscimento? Perché il Sindaco di Palermo, l’assessore alla cultura del Comune, il Presidente della Regione e l’assessore leghista Samonà non fanno il loro lavoro e continuano a farci espropriare del nostro immenso patrimonio culturale?

Il gruppo Facebook No Beni Culturali alla Lega Nord – Musumeci Dimettiti, terrà oggi la sua prima assemblea organizzativa a Palermo, a Piazza Sant’Anna, ore 18. Seguirà domani l’assemblea cittadina di Messina e, prossimamente, quella di Catania.

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