Pescatori sequestrati in Libia: presidio permanente dei familiari a Palazzo Chigi.

Pescatori sequestrati in Libia: presidio permanente dei familiari a Palazzo Chigi.

I familiari dei pescatori di Mazara del Vallo ieri sera si sono recati a Roma davanti Palazzo Chigi. Sono in presidio permanente per sollecitare il governo affinchè si adoperì per liberare i diciotto pescatori sequestrati in acque internazionali.

 

Liberateli subito

Sono passati più di venti giorni dall’arresto dei diciotto pescatori di Mazara del Vallo da parte di militari libici. Ieri sera, a Roma, davanti Palazzo Chigi, i familiari degli ostaggi hanno protestato contro il governo e contro chi dovrebbe adoperarsi per liberare i loro cari.

Un presidio permanente con striscioni e maglie che riportano uno slogan chiaro: liberateli subito. Secondo i familiari, si starebbe lavorando veramente poco per la scarcerazione dei pescatori. Chiedono che il Governo, il Ministro degli Esteri e l’Intelligence prendano in mano la situazione e si impegnino al meglio per liberare i pescatori arrestati il primo settembre. A tal proposito, pretendono un incontro con il Premier Conte.

Anche la Confsal Pesca, sindacato dei lavoratori del settore ittico, appoggia l’iniziativa dei familiari. Il segretario generale Bruno Mariani ha affermato: «la richiesta di incontro delle famiglie con il Premier Conte è più che legittima; più che doveroso riceverli vista la fase delicata del post sequestro. Anche noi attendiamo con trepidazione la liberazione dei pescatori. Adesso auspichiamo che la Farnesina e l’Intelligence continuino a fare il loro meglio per arrivare al rilascio dei diciotto marittimi e, pur comprendendo la situazione particolare, crediamo che, a distanza di venti giorni dal sequestro, tutte le soluzioni possibili devono essere messe in campo ascoltando anche le volontà dei familiari dei pescatori coinvolti».

Gli appelli sono dunque rivolti allo Stato italiano, che dopo venti giorni non sembra avere nessuna premura di riportare i pescatori a casa. Dal canto loro, le famiglie siciliane sono intenzionate a non muoversi da Roma finchè non riceveranno delle risposte.

Oggi, come venti giorni fa, appare chiaro che le vite di dei pescatori siciliani, per qualcuno, valgano meno di altre.

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