Ancora un incidente sul lavoro alla Lukoil di Priolo: operaio in prognosi riservata

Ancora un incidente sul lavoro alla Lukoil di Priolo: operaio in prognosi riservata
Ennesimo incidente al polo petrolchimico di Priolo, in un impianto della Isab–Lukoil. Ancora una volta la raffinazione di gran parte del petrolio nazionale, imposta negli anni ’50 dallo Stato italiano sul territorio siciliano, mette a rischio la vita dei lavoratori e la salute delle popolazioni circostanti.

 

Una storia che già conosciamo

Negli ultimi mesi si sono verificati con sempre maggiore frequenza incendi, fuori servizio e sfiaccolamenti notturni negli impianti dei 3 distretti industriali siciliani di Augusta-Priolo, Gela e Milazzo, dedicati alla produzione di idrocarburi.

Stavolta il bilancio è di 3 operai rimasti feriti, tra i quali un 20enne in rianimazione, in seguito ad una grossa fuoriuscita di fumo durante i lavori di manutenzione di uno degli impianti dello stabilimento Isab-Lukoil. I 3 lavoratori, nella mattinata di mercoledì 11 maggio, stavano operando per conto di una ditta esterna, una azienda metalmeccanica siciliana il cui nome non è stato reso noto, procurandosi gravi ustioni al corpo e diverse ferite dovute alla caduta dal ponteggio sul quale stavano lavorando.

La Lukoil ha soltanto fatto sapere che si è trattato di «un fenomeno di fumosità dall’unità 1600 generato da una pompa di fondo colonna» e che il problema è rientrato e non vi sono criticità nell’impianto.

La Procura della Repubblica di Siracusa ha, invece, disposto il sequestro dell’area interessata per stabilire le cause dell’incidente.

 

Disinvestimento in termini di sicurezza

In una fase in cui il colosso petrolifero russo è al centro delle attenzioni di partiti e sindacati rispetto alla paventata dismissione degli impianti di produzione di Priolo, conseguente alle sanzioni alla Russia legate al conflitto russo-ucraino ed al prossimo embargo all’importazione del petrolio russo sul territorio europeo, quest’ultimo gravissimo episodio di malfunzionamento degli impianti denota come il disinvestimento economico da parte della Lukoil in termini di sicurezza e manutenzione sia già ampiamente in atto da tempo, a prescindere dagli effetti della guerra in Ucraina.

Le conseguenze nefaste le stanno già pagando sulla propria pelle i lavoratori impiegati al servizio delle attività di produzione degli idrocarburi e le popolazioni del triangolo industriale della provincia di Siracusa, investite sempre più frequentemente dalle emissioni nocive causate dagli ormai ordinari guasti tecnici agli impianti.

Intanto, nella giornata di ieri Fiom, Cgil e Uilm Uil hanno indetto 2 ore di sciopero presso la raffineria Lukoil Isab Sud di Priolo. La protesta, lanciata per richiedere migliori condizioni di sicurezza dopo l’incidente di 2 giorni fa e quello avvenuto nelle scorse settimane nell’impianto di gassificazione di Isab-Lukoil, proseguirà fino a domenica con l’astensione dei lavoratori dalle attività straordinarie.

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