Dalla CUP-CC: contro l’aggressione del 155 della Costituzione spagnola, auto-organizzazione, autodifesa.

Dalla CUP-CC: contro l’aggressione del 155 della Costituzione spagnola, auto-organizzazione, autodifesa.

Dalla CUP-CC: contro l’aggressione del 155 della Costituzione spagnola, auto-organizzazione, autodifesa e risposte in difesa dei diritti civili e politici dal municipalismo all’internazionalismo.

La CUP-CC vuole chiarire che la decisione del governo Rajoy, con il sostegno dei partiti politici Ciudadanos-Ciutadans e PSOE-PSC, nonché del monarca stesso, di eliminare l’autogoverno e intervenire nelle principali istituzioni catalane, tra le quali il Parlamento, è la più grave aggressione nei confronti dei diritti civili e politici, individuali e collettivi del popolo catalano dopo la dittatura franchista.
Un’aggressione che non trova nemmeno riscontro nella stessa legalità spagnola, in quanto l’interpretazione del margine di attuazione supera di gran lunga quanto previsto nell’articolato costituzionale.
Inoltre, la cessazione del governo e, di fatto, del Parlamento, non sono misure dirette contro la maggioranza indipendente, ma sono misure volte a umiliare e punire istituzioni che rappresentano l’insieme della cittadinanza. Sono misure che alterano la volontà popolare espressa nelle urne per consolidare uno stato di emergenza in tutto il paese.
Noi della CUP-CC riteniamo che se lo Stato sceglie di andare oltre le prerogative riconosciute, deve esserci proprio lì una risposta, in quei diritti civili e politici che pretendono di sospendere. In questo senso, siamo convinti che le istituzioni municipali, così come l’arena internazionale, saranno obbligati a una risposta.
Durante questa settimana la CUP-CC si riunirà con diversi attori sociali e politici per valutare le iniziative da intraprendere in diversi settori.
D’altra parte, noi della CUP-CC sappiamo che in questo momento nulla può fermare l’applicazione dell’articolo 155 e pertanto la proclamazione della Repubblica diventa un passaggio obbligato nella misura in cui, a differenza di quanto lo Stato fa, difende l’espressione democratica delle urne e apre orizzonti di rafforzamento delle libertà e dei diritti collettivi.

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