Alimentare l’opposizione al Governo Draghi, organizzare l’autogoverno dei territori

Alimentare l’opposizione al Governo Draghi, organizzare l’autogoverno dei territori
Oggi, in Sicilia, come in altre regioni d’Italia, si è tornati in piazza contro il Governo Draghi, per mettere nuovamente in discussione l’azione dell’esecutivo definito da giornalai e opinionisti «dei migliori». Un governo che tiene dentro tutte le forze politiche dell’arco parlamentare, ma che di buono non ha proprio niente.

Le rivendicazioni

Come successo l’11 Ottobre, anche in questo caso, sono state le organizzazioni e i sindacati di base a indire le manifestazioni. Nell’isola si sono tenuti presidi e cortei a Palermo, Catania e Messina. Le rivendicazioni principali – anche oggi –  sono state: diritto al reddito e sicurezza sul lavoro, contro lo sblocco dei licenziamenti e la liberalizzazione degli appalti.

Oggi, in più, si è posto l’accento sulla Legge di Bilancio che destina poche risorse a scuola, sanità ed enti locali e incentiva la privatizzazione di servizi che dovrebbero essere garantiti e contro il carovita: aumento delle bollette di luce e gas, dei carburanti e di beni di prima necessità.

 

Le manifestazioni in Sicilia

A Palermo il presidio si è svolto alle ore 17:00 a Piazza Verdi, organizzato da Antudo Palermo, USB – Palermo, Cobas – Palermo, CUB – Palermo, Comitato di base No Muos – Palermo, FdS, Nastrini, Potere al Popolo – Palermo e PcL – Palermo.

A Messina, invece, ad organizzare la manifestazione Cobas, ORSA, Unione Inquilini, Cub, SGB. L’appuntamento qui era alle 10.30 davanti la prefettura.

Mentre a Catania il corteo organizzato da Usb, COBAS, Cub e Fgc è partito da Piazza Cavour.

Contrappeso al governo del carovita

Una giornata di lotta partecipata che segna un ulteriore passo nella costruzione di un percorso politico credibile che possa assumere il ruolo di contrappeso al governo del carovita e dei licenziamenti, delle privatizzazioni e dell’ulteriore cancellazione di servizi e diritti.

Senza dubbio, la novità è che, diversamente da altri momenti, le organizzazioni e i sindacati di base, i lavoratori e le lavoratrici, i precari e le precarie che con loro si organizzano, sono disponibili a rendere questo percorso, collettivo e ri-compositivo; un percorso che non è ancora di massa, ma può diventarlo se non si lascia niente al caso e si continua a immaginare, costruire e radicare un’alternativa al Governo del carovita e più in generale alle attuali forme di governo dei territori.

Insomma, non resta che alimentare questa opposizione sociale al Governo Draghi. Rispondere all’attacco in atto rilanciando e organizzando le lotte città per città. quartiere per quartiere.

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