Catania: studenti in piazza per le condizioni fatiscenti del proprio istituto

Catania: studenti in piazza per le condizioni fatiscenti del proprio istituto
Nella mattinata di giorno 23 febbraio a Catania gli studenti e le studentesse del Liceo Turrisi Colonna sono scesi e scese in piazza per protestare contro l’indecorosa situazione igienico-sanitaria della loro scuola. 

 

L’antefatto

Lunedi, al Liceo Turrisi Colonna di Catania, sei bagni su sette sono stati chiusi a causa di un malfunzionamento del sistema fognario. Al fine di risolvere il problema, la scuola ha eseguito un espurgo delle fognature; Il tempismo però non è stato dei migliori, infatti, durante l’orario delle lezioni, sono stati riversati gli scarti dell’espurgo nel cortile della scuola. Tra la negligenza del corpo docenti che impedisce all’ASP di visionare i locali interessati dal problema e quella della Preside che decide di tenere aperta la scuola, gli studenti si sono mobilitati per risolvere il problema.

Hanno deciso dunque di chiamare una assemblea autonomamente. E’ stato deciso all’unanimità di scendere in piazza e chiedere un interlocuzione con le istituzioni, al fine di fare luce sulla vicenda.

 

Il comunicato degli studenti e delle studentesse

Riportiamo di seguito il comunicato:

«A seguito dei disagi igienico-sanitari vissuti, gli studenti e le studentesse dell’Istituto G. Turrisi Colonna hanno deciso di scendere in piazza e con un corteo raggiungere la prefettura.

Il grido “Vogliamo una scuola sicura!” è stata la risposta di centinaia di studenti e studentesse che mercoledì 22 febbraio hanno visto il cortile della propria scuola invaso da escrementi, lì riversati a seguito del tentativo di espurgo dei servizi igienici dell’Istituto, inagibili da tre giorni.

La sede centrale del Liceo Turrisi Colonna ospita decine di classi. Dalle classi di indirizzo economico-sociale, scienze umane e musicale – che comprendono un totale di circa 800 studenti e studentesse. I disservizi sono iniziati nella giornata di lunedì; nonostante ciò il plesso è stato tenuto aperto per i due giorni successivi, provocando disagi per tutta la comunità scolastica.

Nel tentativo di espurgare i servizi igienici, gli operatori hanno riversato il contenuto nel cortile. Così, a causa della situazione indegna e dei cattivi odori che si sono propagati in tutte le aule, gli studenti e le studentesse hanno interrotto le lezioni per riunirsi in assemblea. Il confronto ha portato alla decisione di manifestare non solo per la circostanza di quel momento, ma per tutti i problemi strutturali che caratterizzano la scuola.

Infatti non vi è solo un problema idraulico: pure la palestra non è un luogo sicuro, da più di un anno è presente muffa dovuta alle infiltrazioni che avvengono ad ogni pioggia. Anche molte aule sono spazi insalubri, con le pareti macchiate di umidità e muffa, inoltre lungo i corridoi sono state avvistate più volte delle blatte. Oggi gli studenti e le studentesse hanno deciso di non far cadere nel silenzio questa situazione come una goccia in un vaso già strabordato, ma hanno scelto di difendere il proprio diritto allo studio e a una scuola che sia accogliente per tutti e per tutte.»

 

Il corteo arriva in prefettura

Il giorno dopo l’accaduto, gli studenti si radunano davanti al Liceo Turrisi Colonna per partire in corteo. «Non solo la preside, anche lo Stato ci ha voltato le spalle, andiamo in una scuola in cui le blatte camminano nei corridoi, ci sono feci e urine a terra. Rischiamo di prendere malattie e infezioni, non possiamo andare a scuola così» – dichiara una studentessa. La situazione incresciosa del giorno prima è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Vogliamo una scuola sicura» urlano studentesse a gran voce. Centinaia di studenti hanno sfilato in corteo fino ad arrivare alla Prefettura di Catania, una delegazione è riuscita poi ad entrare negli uffici della prefettura per fare chiarezza.

Gli studenti e le studentesse, non solo del Turrisi Colonna, si trovano costretti ogni giorno a frequentare edifici fatiscenti e pericolanti. A Catania i problemi strutturali sono innumerevoli e di diversa gravità. Passiamo da macchie di umidità alla muffa sulle pareti, dalle crepe nei muri, ai calcinacci pericolanti che cade. Qualcuno ricorderà i fatti accaduti mesi fa presso il liceo scientifico Boggio Lera quando durante la notte, a causa dei danni subiti dopo l’alluvione, il tetto crollò. Cosa sarebbe successo se fosse accaduto durante l’orario scolastico?

 

Le rivendicazioni

Alla luce di tutto questo, studentesse e studenti chiedono che sia garantita una scuola sicura e accogliente. I recenti sviluppi hanno dimostrato che questo non è un dato scontato. Bisogna lottare per non fare passare in sordina avvenimenti di questa gravità. Le richieste sono chiare:

-Maggiore attenzione e finanziamenti all’edilizia scolastica;
-L’utilizzo dei fondi già stanziati per ristrutturare e rinnovare gli edifici fatiscenti;
-Disinfestare i plessi da animali indesiderati (come scarafaggi o topi);
-Risolvere i problemi legati agli impianti fognari o di riscaldamento.

 

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