Trenitalia, dal 1° Gennaio rincaro dei biglietti in Sicilia

Trenitalia, dal 1° Gennaio rincaro dei biglietti in Sicilia
Qualche settimana fa è stato reso noto che a partire dal 1 Gennaio il costo dei biglietti dei treni in Sicilia sarebbe aumentato del 10%.
Il 2020, dunque, comincia con una buona notizia per i pendolari siciliani: da quest’anno treni più cari.
Ci si aspetta, però, che questi incrementi non riguardino solo i prezzi dei biglietti ma anche la qualità del servizio.
Risultano curiose le dichiarazioni dell’Assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone: 《Le nuove tariffe sono inevitabili. Nel 2019, infatti, abbiamo scongiurato un aumento del 7%. Oggi, a fronte di un miglioramento del servizio e dei lavori alla rete ferroviaria, il 10% in più credo sia sopportabile dall’utenza》.
La Regione, secondo il contratto, avrebbe potuto bloccare l’aumento. Come si evince dalle dichiarazioni dell’assessore, ciò non è stato fatto e, anzi, il Governo regionale fa notare che in tutto il resto del Paese i prezzi sono molto più alti. Forse l’Assessore tralascia un “dettaglio”. Non ricorda che se nel resto d’Italia è presente il freccia rossa, in Sicilia la maggior parte della linea ferroviaria è composta da binario unico e non esiste attualmente alcun progetto per renderlo ovunque doppio.
Il prezzo del biglietto è salito di alcuni euro, ma per spostarsi da Trapani a Messina continuano a volerci più di nove ore, per specificare un ulteriore dettaglio.
Il Comitato Pendolari Siciliani ha subito espresso le proprie perplessità sulla faccenda, mettendo tra l’altro in luce alcune contraddizioni tra i dati raccolti da trenitalia e i loro rispetto ai servizi.
Secondo un’inchiesta di trenitalia infatti a novembre il 90,1% di tutti i treni regionali è arrivato in orario o al massimo con 5 minuti di ritardo. Il comitato ribatte però che: «Tra percezione e realtà lo scarto è ampio. Orari effettivi alla mano, non ci risulta che questa proporzione venga rispettata. Eccetto in una tratta, la Palermo-Punta Raisi». Secondo i dati statistici raccolti dal Ciufer i treni siciliani sarebbero perlopiù in ritardo. Infatti, a parte la cancellazione di varie corse, i treni registrerebbero un ritardo perenne che va da un minimo di cinque a un massimo di 20 minuti o più. Ciò causa notevoli ai disagi ai pendolari che programmano le loro giornate in base agli orari dei treni. Per fornire qualche numero: dei 749 treni monitorati Catania-Palermo solo 180 arrivano in anticipo a destinazione, 32 in orario, 266 in ritardo di almeno 5 minuti, 94 in ritardo di 10 minuti, 63 in ritardo di 20 minuti e 98 oltre i 20 minuti. A ciò si aggiungano 18 treni soppressi e 11 parzialmente soppressi, per complessivi 3.994 treni-chilometro cancellati e 6.581 minuti di ritardo.
Dal primo Gennaio i servizi offerti saranno i medesimi e, come dicevamo, l’unica variazione sarà relativa a prezzi.
Qualcuno potrebbe pensare che questo aumento sia necessario proprio per garantire maggiori risorse a Trenitalia da investire per l’ampliamento e il miglioramento della rete ferroviaria e del servizio. Eppure non esiste ancora nessun piano che possa far pensare sia questa la finalità. Soprattutto, pare inaccettabile che le risorse debbano provenire dalle tasche dei siciliani e non da investimenti da parte della società o dello Stato.

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