Sicilia, 3° Sciopero globale: migliaia i giovani in piazza

Sicilia, 3° Sciopero globale: migliaia i giovani in piazza

Oggi migliaia di studenti e studentesse hanno invaso le piazze siciliane in occasione del terzo sciopero globale per il futuro. Tantissimi cartelli, striscioni e, soprattutto, bandiere della Sicilia.

 

A Palermo il corteo è partito da Piazza Politeama, ha percorso via Roma e corso Vittorio Emanuele fino ad arrivare a Piazza del Parlamento dove si è tenuto un partecipatissimo dibattito pubblico. Tra le principali scuole: Benedetto Croce, Umberto I, Ninni Cassarà, Damiani Almeyda e il Convitto Falcone. Gli studenti e le studentesse hanno adottato, nei loro striscioni, lo slogan: “Cambiamo il sistema non il clima”.

Anche Catania si è unita alla marcia contro i cambiamenti climatici. La manifestazione è partita da Piazza Roma e, attraversando la via Etnea, si è diretta verso piazza Università, il punto d’arrivo dello sciopero. Anche qui gli studenti e le studentesse hanno lanciato cori ribadendo le rivendicazioni nei confronti delle istituzioni che devono prendere provvedimenti urgenti per fermare la distruzione del nostro piantea.

A Messina più di cinquemila giovani sono tornati in piazza. Il corteo è partito da piazza Antonello ha percorso via Cavour, fino all’incrocio con via Cannizzaro. È quindi passato davanti al tribunale, da via Cesare Battisti e via Garibaldi, fino a Piazza Municipio

Non solo nelle grandi città siciliane, ma anche in molti altri centri dell’Isola: Siracusa, Marsala, Ragusa, Milazzo, Caltanissetta e molti altri. Il segnale è chiaro: c’è voglia di cambiamento.

La Sicilia si dimostra, ancora una volta, protagonista delle lotte, risponde all’appello con migliaia e migliaia di giovani in piazza.
Lo sguardo degli studenti e delle studentesse è sempre ampio e critico rispetto a quelle che sono le cause che stanno alla base della devastazione ambientale in atto. Per sottrarre l’ecosistema globale al processo di distruzione in corso è necessario avviare un processo di smantellamento dell’attuale modello di sviluppo, espressione di un sistema capitalista basato su consumismo, sovraproduzione e sfruttamento delle risorse naturali.

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