Selinunte e la leggenda di lu fusu di la vecchia

Selinunte e la leggenda di lu fusu di la vecchia
I racconti, i miti, le leggende sono dei  fili di inestimabile preziosità che intrecciano la cultura e la storia della Sicilia. Moltissimi racconti a cui fa da sfondo la nostra isola, vedono come protagonisti le figure mitologiche dei Giganti.

Dopo la leggenda del Gigante Encelado, legata all’origine dell’Etna e della Sicilia, oggi, vogliamo farvi gustare la leggenda non di una, ma di ben due popolazioni di giganti, i Feaci e i Lotofagi, e di lu fusu di la vecchia.

 

I luoghi e la leggenda

 

Nei pressi dell’attuale Selinunte, in provincia di Trapani, vivevano un tempo due popolazioni di Giganti: i Feaci e i Lotofagi, originari rispettivamente dell’attuale Camarina e dell’attuale Corfù.

A Selinunte trovarono un territorio fertile e ideale per le inclinazioni di entrambe. I Feaci, infatti, erano abili navigatori, mentre i Lotofagi erano dediti alla pastorizia e all’agricoltura, e si nutrivano soltanto del frutto del Loto.

Insieme ai giovani giganti, viveva una anziana gigantessa, l’unica in grado di tessere armature e abiti di lana per i figli giganti. Nessuna giovane era riuscita ad apprenderne i segreti.

In realtà, pare che il segreto dell’abilità della vecchia fosse nello strumento che utilizzava. Il suo fuso per filare la lana, alto oltre 16 metri e con un diametro di 10, era infatti costruito con i massi infrangibili che i primi titani, Urano e Gaia, utilizzarono per costruire le proprie dimore.

Proprio per il suo valore, l’anziana gigante era estremamente gelosa del suo strumento e non voleva che altri lo usassero. Ma le giovani gigantesse scoprirono il segreto e andarono in collera. Tentarono, così, di distruggerle il fuso, ma senza successo.

Il dolore fu così grande per l’anziana tessitrice che la morte la colse. Da allora, i giganti furono costretti a girare ignudi o a coprirsi con pelli di animali non lavorate.

 

 

La Colonna del Tempio G di Selinunte

 

Lu fusu di la vecchia esiste tutt’oggi. Tra le rovine di giganteschi templi andati in frantumi, si erge una colonna chiamata, per l’appunto lu fusu della vecchia, che ha resistito fino a oggi alle intemperie del tempo.

Questa colonna, legata alla leggenda che vi abbiamo narrato, ricade nell’area del Tempio G, uno più grandi mai costruiti, eretto in onore di Zeus.

La colonna è alta più di 16 metri e presenta un diametro di quasi 3,2 metri alla base. Una colonna che, oltre al richiamo alla leggenda sui giganti, presenta delle singolari proporzioni architettoniche che la fanno sembrare da lontano molto più piccola della realtà. Avvicinandosi sempre di più, è possibile notare la sua possenza e immaginare le reali dimensioni che doveva presentare, in origine, il tempio G.

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