Non se ne può più

Non se ne può più

Si estende la lotta degli abitanti contro l’inquinamento e la devastazione dei territori e contro la SICULA TRASPORTI

“Non se ne può più” è quello che dicono gli abitanti di Vaccarizzo e di contrada Coda Volpe che hanno partecipato in 150 al sit-in di protesta organizzato dal Comitato per la vivibilità, tutela e salute di contrada Coda Volpe/Vaccarizzo e dal Coordinamento per il territorio contro le Discariche Armicci e Bonvicino -Lentini.

Per la prima volta la protesta è stata portata direttamente ai cancelli della Sicula Trasporti con rallentamento e blocco dei camion che conferiscono i rifiuti provenienti dai 250 comuni siciliani.

Non se ne può più dell’inquinamento della terra, delle acque e dell’aria.

Non se ne può più della Sicula Trasporti e dell’arroganza con cui il suo padrone Leonardi – spalleggiato e accompagnato dalla Digos di Catania -, facendosi forte della perenne situazione di emergenza e del supporto di compiacenti funzionari regionali, se ne infischia della situazione di invivibilità cui costringe le comunità che abitano nei dintorni dei suoi impianti.

Non se ne può più delle istituzioni che dovrebbero tutelare ambiente e salute e che se ne fottono altamente di controlli e ispezioni, che minimizzano con la consueta espressione “i parametri sono nella norma”. Ma nella norma di chi? È possibile che MAI si possano fare le cose nella “norma” degli abitanti?

Non se ne può più di un Governo regionale sfacciatamente ipocrita e bugiardo che mentre promette di intervenire per sanare le diverse situazioni di invivibilità, nel medesimo tempo, autorizza ampliamenti di discariche e l’apertura di nuove.

Non se ne può più della magistratura che rifiuta le denunce degli abitanti (per quella di Catania le denunce inviate per PEC pare non valgano), che fa finta di niente o che ci liquida con affermazioni come “stiamo indagando, lasciateci lavorare”. Una magistratura che quando fa i sequestri aggiunge sempre la postilla “con continuità di esercizio nelle more dell’adeguamento alle norme” che, naturalmente, non avvengono mai, o che si fa guarda spalle dei trafficanti di rifiuti.

Non se ne può più della polizia che ci filma e che prende i nostri nomi come se fossero gli abitanti e i loro comitati quelli da controllare, come se dalla parte del torto ci fosse chi si ribella, chi difende la propria salute e quella dei propri cari.

Sembra che tutti questi signori non si rendano conto dello sfacelo che stanno combinando, del malessere che diffondono, della rovina a cui hanno condannato i territori. D’altro canto la loro motivazione è forte: il loro Dio così come la loro cultura politica, economica, giuridica è il profitto e la difesa del profitto a qualunque costo.

Questi signori avrebbero tutti gli strumenti politici, economici, tecnologici, giuridici per risolvere il “problema” dei rifiuti, ma nulla fanno perché ciò andrebbe contro il sistema dei privati profittatori.

La protesta non si fermerà e altre manifestazioni sono già in programma.

Stanno seminando vento e raccoglieranno tempesta.

Comitato Territoriale Antudo – Lentini

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