Lentini: il TAR annulla l’AIA dell’impianto di biogas

Lentini: il TAR annulla l’AIA dell’impianto di biogas
Il coordinamento per il territorio di Lentini ha diffuso la notizia dell’annullamento, operato dal Tar di Catania, dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) precedentemente concessa alla Vittoria Energia, che intendeva realizzare un mega impianto di biogas a Lentini. «Una vittoria per il territorio e per gli abitanti, ma rimaniamo sempre in guardia» – afferma il coordinamento.

Il TAR ha annullato l’AIA per carenza di motivazione anche nella valutazione del progetto presentato. L’AIA stessa, tra l’altro, non motiva il perché si siano ritenuti irrilevanti i rilievi articolati dal Comune nel parere contrario reso nella conferenza dei servizi.

 

Le dichiarazioni del Coordinamento… 

«Come Coordinamento ci siamo mobilitati appena appreso del progetto di questo ennesimo impianto inquinante e sovradimensionato destinato al nostro territorio. Mentre avvenivano le conferenze dei servizi, noi abbiamo chiesto con forza che gli abitanti fossero tenuti sempre al corrente e che il consiglio comunale negasse la variante urbanistica». Sono queste le parole del Coordinamento per il territorio di Lentini.

 

…e della lista civica TERRA

Si è espressa a riguardo anche Maria Adagio, candidata a sindaca del Comune di Lentini con la lista civica TERRA. «La sentenza del Tar è una vittoria dei comitati e degli abitanti che da sempre si sono opposti a un progetto ancora una volta sproporzionato rispetto alle reali esigenze del territorio. Basti pensare che Lentini produce annualmente circa 861 tonnellate di Forsu, mentre l’impianto della Vittoria Energia, a regime, ne avrebbe avuto bisogno di circa 31 mila tonnellate annue» – afferma.

E continua: «non ci siamo arresi neanche quando l’assessorato, non tenendo conto del parere negativo del Comune di Lentini, rilasciava in data 20 maggio 2020 l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Abbiamo continuato a far pressione affinché l’amministrazione comunale impugnasse il decreto. Questa sentenza stigmatizza un modus operandi della Regione Siciliana che si muove senza alcuna pianificazione e senza alcun rispetto della salute e della volontà degli abitanti. Che si fa solo portavoce degli interessi economici di gruppi di potere legati alla lavorazione dei rifiuti. È una sentenza importante che ridà valore alle competenze dei Comuni in materia di programmazione urbanistica. Contro l’arroganza dei poteri centrali riaffermiamo la centralità dei territori».

 

Un territorio sotto attacco

Si tratterebbe tra l’altro solo di uno dei progetti nocivi che incombono sulla comunità, oltre alla proposta di inceneritore della Sicula Trasporti e all’ampliamento della mega discarica sempre della Sicula Trasporti, in attesa del pronunciamento della conferenza dei servizi. Un potenziale ampliamento che sta facendo molto discutere e che sta generando non pochi giochi di forza.

Nonostante i sindaci del territorio e l’assessore regionale dell’ambiente sia siano detti contrari, i commissari spingono per l’ampliamento e utilizzano la chiusura degli impianti di 150 comuni siciliani – con la minaccia di dover mandare i rifiuti fuori regione a costi elevatissimi – per costringere la regione e gli attori che partecipano con diritto di veto alla conferenza dei servizi a decidere per l’ampliamento.

La salute e la gestione virtuosa dei rifiuti non sono una priorità. Ad avere la precedenza sono sempre i profitti.

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