Catania: riders Glovo in presidio contro le condizioni di sfruttamento

Catania: riders Glovo in presidio contro le condizioni di sfruttamento

Ieri sera a Catania si è tenuto un presidio dei lavoratori Glovo organizzati, come riporta il comunicato, in un “comitato che si propone di portare avanti e contribuire alla causa che vede tutti i riders d’Italia combattere per far valere i propri diritti”. 

Sono studenti, anche minorenni, uomini e donne che lo fanno per arrotondare e arrivare a fine mese e chi lo fa come primo lavoro. Uno dei componenti del comitato che per ovvie ragioni al momento preferisce rimanere anonimo dice che “a Catania sono circa cento coloro che lavorano per Glovo, ci sono persone di qualsiasi età. I manifestanti si sono conosciuti durante le fugaci soste all’interno dei luoghi di ritiro, e stiamo usando gli stessi mezzi che usano queste grandi multinazionali per sfruttarci e dividerci, come le chat nascoste”. 

Dalle parole del ragazzo si capisce subito che non è semplice organizzarsi contro lo sfruttamento della piattaforma ma che comunque con gli strumenti giusti si può fare. Infatti continua dicendo che “fattore fondamentale è l’uso della tecnologia. Siamo sempre geo localizzati, anche quando finiamo il turno. Quando ci riuniamo o facciamo iniziative come quelle di ieri dobbiamo spegnere il telefono per non far sapere all’azienda che siamo riuniti. Quando ci licenziano i nostri profili vengono disattivati, veniamo bannati”. 

Durante la discussione il ragazzo ci parla della sua esperienza: “ io lavoro da febbraio in Glovo e resomi conto della situazione ho provato ad organizzare riunioni assemblee per discutere delle problematiche. Settimana dopo settimana abbiamo creato un gruppo abbastanza coeso. Quando ieri nella nostra chat di gruppo è uscita la notizia dell’azione dei deliverance project di Torino, abbiamo deciso di mostrare la nostra solidarietà in questo modo. 

Anche se può sembrare un ovvietà gli abbiamo chiesto perché l’uso delle maschere durante il presidio e la risposta è stata “le maschere rappresentano l’annichilimento dell’umanità in Glovo, il sistema è progettato per renderti sempre più efficiente e più veloce. Rischia di più, sii più veloce, e guadagnerai di più. Inoltre servivano per non farci riconoscere dalle telecamere di sicurezza piazzate davanti al McDonald’s in piazza Stesicoro che è il luogo dove abbiamo fatto il presidio. McDonald’s è uno dei principali partner di Glovo”.

Contratto a cottimo, paga da fame e a condizioni misere. Senza assicurazione, sempre per strada con il rischio di incidenti. Quando si infortunano l’azienda manda un messaggio augurando una rapida guarigione. Questi sono i motivi fondamentali per cui anche i lavoratori Glovo di Catania sono in stato di agitazione.  

Di seguito il link del post facebook diffuso dalla pagina Riders Union Catania

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