STOP alla discarica Armicci: richiesta dei comitati a Musumeci

STOP alla discarica Armicci: richiesta dei comitati a Musumeci

La Rete dei Comitati Territoriali Siciliani sostiene la lotta che i cittadini e le cittadine di Lentini conducono contro il progetto di discarica in contrada Armicci e ha inviato una richiesta di revoca delle autorizzazioni al Presidente Musumeci e all’assessore Pierobon.

A SEGUIRE IL TESTO:

“Al Presidente della Regione Siciliana Onorevole Nello Musumeci
All’assessore Alberto Pierobon

Oggetto: richiesta revoca in autotutela del Decreto AIA n.2070 del 13 dicembre 2016 e di tutti gli atti connessi e cioè Decreto n.1905 del 5 novembre 2015 e Decreto VIA n. 874 del 18 novembre 2013

La Rete dei comitati Territoriali Siciliani a cui aderiscono i seguenti comitati:
Coordinamento per il Territorio No discarica Armicci-Bonvicino di Lentini; Comitato Stop Veleni di Siracusa, Melilli, Augusta, Priolo; Comitato No impianto San Biagio di Francofonte; Comitato No Triv Licata; Comitato No Triv Valle del Simeto; Comitato No Frane-No precarità di Messina; Movimento No Inceneritori Valle del Mela; Rete No Ponte di Messina; Ass. Cinquesei di Terme Vigliatore
Appoggiando le determinazioni espresse dalla comunità del circondario di Lentini, Francofonte , Carlentini e Scordia nel Consiglio Comunale aperto che si è tenuto il 3 agosto a Lentini, con la presente
CHIEDE
L’annullamento in autotutela del decreto autorizzativo della discarica per rifiuti speciali non pericolosi che dovrebbe sorgere in C.da Armicci in territorio di Lentini.
La discarica dovrebbe essere allocata in una cava dismessa:
• a non più di 800 metri dal Lago Biviere di Lentini, sito di importanza comunitaria e Zona di protezione speciale ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/42/CEE
• a meno di 250 metri dall’area archeologica ‘Valsavoia Armicci’ vincolata con DA N.2353 DEL 31 LUGLIO 1991;
• confinante con vaste aree agrumetate inserite nella TAV. 30.2, 31.2 e 32.2 del Piano paesaggistico della provincia di Siracusa ambito 14 e 17 adottato con D.A.N. 98 dell’1 febbraio 2012;
• a pochi metri da regolari abitazioni civili;
• a poche centinaia di metri dalla vecchia e ancora inquinante discarica comunale per la quale la bonifica non è stata ancora avviata;
• in un territorio che vive sotto la minaccia rappresentata dalla ex discarica ancora da bonificare e dalla discarica attiva più grande di Sicilia, quella della Sicula Trasporti che oltre ad avere divorato campagne nella contrada lentinese di Bonvicino, appesta l’aria con i suoi veleni e dove si registrano altissimi tassi di patologie tumorali. A tal proposito si evidenzia che i medici di base a Lentini, da tempo rilevano che la percentuale di malati di tumore nel nostro territorio è in aumento e ritengono che i dati del registro tumori non rispecchino la complessa realtà lentinese in cui si stanno registrando sempre più casi di malati che presentano contemporaneamente due tumori istologicamente diversi. Questi casi, in aumento, dovrebbero essere rari, ma non a Lentini purtroppo. Inoltre proprio a Bonvicino ad esempio, si registra il caso di un nucleo familiare dove ben 4 membri sono stati colpiti da tumore. È sempre più diffusa la presenza di tumore all’interno di nuclei familiari tra non consanguinei: intendo ad esempio moglie e marito. E questo dato normalmente indica l’incidenza di una causa ambientale.
A tutto ciò si aggiungono:
1. La continua presentazione di progetti di impianti a biomasse, o a biogas a Bonvicino, di discariche per fanghi industriali in contrada Scalpello;
2. L’allargamento continuo, permesso in via emergenziale, alla discarica di Grotte S.Giorgio-Bonvicino;
3. le inadempienze degli organi competenti che non intervengano per limitare le esalazioni pestilenziali prodotte dalla Sicula Compost.
Da città delle arance a città della spazzatura. È questa la fine che la Regione Siciliana vuol far fare a Lentini.

Rispetto a tale ennesima scelta scellerata anche Lei, onorevole Musumeci, quando era Presidente della Commissione regionale Antimafia, si era già espresso in una interpellanza al parlamento siciliano chiedendo al Governo regionale di “sospendere con urgenza” l’avvio dei lavori della discarica per rifiuti speciali prevista in Contrada Armicci a Lentini. Allora, in polemica con l’operato di Crocetta, ricordava: “La discarica, infatti, sorgerebbe a circa 1 km dal Lago di Lentini, sito di importanza comunitaria e Zona di protezione speciale e a meno di 250 metri dall’area archeologica ‘Valsavoia Armicci’; confinando, peraltro, con aree sottoposte a vincolo paesaggistico e campagne in cui vi sono coltivazioni intensive di agrumi”. E in altre sue dichiarazione affermava quanto il progetto fosse pericoloso per la salute del territorio.

Questo PRIMA di diventare presidente. Cosa ha fatto, onorevole Musumeci, DOPO esser diventato Presidente? Ha continuato il lavoro di Crocetta e insieme alla Pastorino srl ha proposto appello avverso la sentenza del TAR che di fatto aveva fermato la costruzione della discarica di Armicci. E il CGA accogliendo le richieste della Pastorino srl e della Sua Regione ha reso operativo il progetto di discarica.
E per ultimo il Suo annuncio, che suona come una ulteriore beffa, letto in Consiglio Comunale aperto e che ritroviamo sul suo sito web e su tutti i giornali regionali:
“L’autorizzazione alla discarica di Armicci, nel Lentinese, è una delle pesanti eredità lasciataci da chi ci ha preceduto. Condivido le preoccupazioni manifestate dall’amministrazione comunale di Lentini e dai tanti cittadini di quel territorio, particolarmente appesantito dalla presenza di discariche di elevate dimensioni. Per questo motivo ho chiesto ai dipartimenti regionali competenti un approfondimento, da condurre con l’urgenza che il caso impone. Dobbiamo valutare, anche in relazione ai contenuti della recente sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa se, e in che misura, possano essere riconsiderate le gravi criticità rappresentate dallo stesso Comune e, alla luce di queste, riesaminati i provvedimenti già adottati”.
Presidente Musumeci, i suoi “dipartimenti regionali” hanno già deciso di condannare e il territorio di Lentini a divenire una complessa ed altamente inquinante filiera legata al ciclo dei rifiuti.
L’eventuale “approfondimento” che dice di voler “condure con urgenza” è già stato più volte sollecitato e le “gravi criticità” contenute negli atti autorizzativi usciti dai Suoi “dipartimenti” relativamente al progetto della Pastorino srl sono noti a tutti e sono stati esposti nel Consiglio Comunale aperto di Lentini.
Qui non resta che ribadire:
– che il decreto di autorizzazione VIA n.874 del 18 novembre 2013 è a firma congiunta del Dirigente generale e del funzionario direttivo Architetto Gianfranco Cannova, recentemente condannato a 9 anni di reclusione per corruzione e abuso di atti di ufficio nel rilascio di provvedimenti similari. Ciò dovrebbe quantomeno indurre la Sua Presidenza ad una revisione della Valutazione di Impatto Ambientale vecchia ormai di 6 anni ed inficiata dai legittimi sospetti ricadenti su un funzionario che l’ha rilasciata.
– che approfonditi studi condotti da tecnici esperti hanno dimostrato come la VIA, oltre ad essere tecnicamente carente, sia palesemente viziata dal mancato rispetto della normativa in materia ambientale, in particolare, come è emerso dalla relazione del dott. MIRKO AMATO letta durante il consiglio Comunale del 3 Agosto, relativamente alla localizzazione di cui non è stata considerata la “sensibilità ambientale delle aree geografiche che possono risentire dell’impatto”. Secondo quanto previsto dal testo unico ambientale (d.lgs. n. 152/2006) i contenuti del SIA (studio di impatto ambientale) per le discariche di “rifiuti speciali non pericolosi” devono prevedere un’analisi di alcune componenti ambientali che qualora risultassero di particolare sensibilità renderebbero di un sito non idoneo ad ospitare l’impianto.
– che “il territorio individuato per la realizzazione della discarica è all’interno di una zona vulnerabile nella quale gli standard di qualità ambientali, fissati dalla legislazione comunitaria, sono già stati superati (si guardi Piano Tutela selle Acque della Sicilia – Tabella 4.1.4 – Indici LIM, IBE, SECA e SACA e classificazione dei corsi d’acqua monitorati). Secondo quanto stabilito nel “PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA” la zona su cui si intende realizzare l’impianto risulta all’interno di aree di ricarica dei corpi idrici sotterranei. Questi elementi bastavano a classificare il territorio come non idoneo ad ospitare la discarica, mentre né il proponente ha valutato questi elementi nella redazione della VIA né tantomeno la regione (ARTA) ha richiesto integrazione documentale.”
– che il consiglio comunale di Lentini con delibera n.4 del 23 gennaio 2014 ha negato la variante urbanistica dell’area dell’impianto;
– che il “buco”, come l’ing. Molteni della Pastorino chiama la cava che ad Armicci vogliono trasformare in discarica, si trova “guarda caso” confinante ad un terreno sequestrato dalla procura di Siracusa di proprietà del padrone della Sicula Trasporti, LEONARDI. Con ciò segnaliamo che il gioco di società che sta dietro la Pastorino srl (già inquisita dal tribunale di SR – inchiesta “Rifiuti Zero”- con sequestro di beni), che ha volturato le autorizzazioni alla discarica alla nuova società “Armicci ambiente” (costituita da IGM dei Quercioli Dessena e ETAV dei Vittadello, quello inquisito per lo scandalo corruttivo ANAS), conserva un carico di ambiguità che non poteva non essere considerato in sede autorizzativa.

La Rete dei Comitati Territoriali Siciliani sostiene la lotta che i cittadini e le cittadine di Lentini conducono contro il progetto di discarica in contrada Armicci e chiede pertanto l’annullamento in autotutela del decreto autorizzativo della discarica per rifiuti speciali non pericolosi che dovrebbe sorgere in C.da Armicci in territorio di Lentini.
Rete dei Comitati Territoriali Siciliani”

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