Melendugno: i poliziotti vengono di notte.

Melendugno: i poliziotti vengono di notte.

Di notte sono venuti, come i ladri. A rubare ancora gli ulivi. Perché il Tap, il gasdotto che porta il gas dell’Azerbaijan, s’ha da fare. Così, centinaia di poliziotti si sono concentrati a Lecce a mezzanotte, e poi «recavansi» in località San Basilio, dove da più di quaranta giorni è attivo un presidio di manifestanti. Hanno rimosso con le ruspe le barricate che bloccavano le strade interpoderali, impedito ogni accesso e consentito alla ditta del cantiere di espiantare ulivi, mentre intanto il tam tam faceva arrivare altre persone per partecipare alla protesta.
Dice il sindaco di Melendugno: «Con dispiacere abbiamo visto di nuovo centinaia di uomini delle forze dell’ordine che hanno fatto servizio di sicurezza a una società straniera e requisito un pezzetto del mio territorio. Non so se chi ha responsabilità politiche, i ministri dell’Interno e dello Sviluppo, si rende conto che un’opera del genere non può essere fatta contro il volere della popolazione». A quanto pare, un’opera del genere può essere fatta solo contro il volere della popolazione.
Sembrava esserci tregua tra il Comune e la ditta del cantiere dove erano rimasti quarantatré ulivi ancora da espiantare – sono più di duecento, quelli previsti in questa prima fase e duemila a conclusione dei lavori. Il 6 aprile – nel pieno delle proteste – il Tar aveva accolto il ricorso presentato dalla Regione Puglia per il fatto che «la prescrizione A44 imposta a Tap dal ministero dell’Ambiente all’atto del rilascio della Valutazione di impatto ambientale non risulta ottemperata».
Ma il 20 aprile verdetto ribaltato. È possibile riprendere i lavori. Peraltro, mentre la Regione paventava un pericolo di danno permanente all’uliveto nell’incertezza del quadro autorizzativo, il Tap, nella sua memoria, aveva evidenziato come fosse «ormai superato il periculum paventato dalla Regione, considerato che a oggi le attività di espianto degli ulivi sono quasi concluse».
Poveri ulivi. Zollati, espiantati, messi a dimora nei vasi, abbandonati in fondo al cantiere, trasportati in un deposito. Vengono i tecnici e dicono che stanno bene. Bene? Vorremmo vedere loro, se li espiantassero, come starebbero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *