Il Campanile del Duomo di Messina. La parte inferiore

Il Campanile del Duomo di Messina. La parte inferiore

Siamo giunti all’ultimo appuntamento sul Campanile del Duomo di Messina.

A questo punto, dopo aver riscoperto la parte superiore e quella mediana del Campanile, non ci resta che scandagliarne l’ultima per conoscere le bellezze che conserva.

Anche i quadranti alla base del Campanile, come abbiamo visto nelle scorse domeniche, incrociano la scienza e l’astronomia con la tradizione e la storia della città di Messina.
È proprio nel segno di questa tradizione che si iscrive il quadrante della Chiesa di Montalto, immediatamente sottostante a quello delle scene bibliche.

L’episodio della fondazione della Chiesa fa parte del patrimonio culturale messinese ed è strettamente legato a eventi considerati miracolosi.

La Chiesa di Montalto (alla sinistra di chi guarda l’orologio) fu fondata, infatti, sul colle della Caperrina dopo un’apparizione della Madonna.
Nel 1294 un frate, fra’ Nicola, vide in sogno la Vergine che gli chiese di fondare una chiesa in Suo nome proprio sul colle messinese. Lì il frate avrebbe dovuto riunire tutte le autorità cittadine. Una colomba avrebbe, col suo volo, delineato la superficie di costruzione dell’edificio sacro.

Così avvenne. E ancora oggi, a Mezzogiorno, nel quadrante si vede volare l’automa dorato di una colomba. Subito dopo, la rappresentazione del graduale sorgere della Chiesa dalla roccia.

La tradizione popolare si rinnova ogni volta al suono dell’Ave Maria di Schubert, mentre gli altri quadranti scandiscono le giornate del popolo.
Nel quadrante sottostante, infatti, si trova il carosello delle età che si aziona ogni quarto d’ora al richiamo dei colpi di Dina e Clarenza. Il carosello è costituito da quattro automi che rappresentano ciascuno una fase della vita umana. In ordine: un bambino, un giovane, un guerriero, che rappresenta la maturità, e un vecchio, simbolo della senilità.

Il loro procedere graduale, che li sospinge a intervalli regolari al centro della scena, è accompagnato dalla presenza della morte. Uno scheletro con la classica falce che, in posizione leggermente sopraelevata rispetto al carosello, occupa il posto centrale del quadrante e domina sulla caducità dell’esistenza.

Ancora più in basso, si trova il carosello dei giorni della settimana. I giorni sono rappresentati da divinità pagane portate in trionfo sui carri. Ogni giorno della settimana è rappresentato da una divinità diversa. Ogni carro è sospinto da un differente animale. La domenica è incarnata da Apollo, portato in trionfo su un carro trainato da un cavallo; il lunedì da Diana su un carro trainato da un cervo; il martedì da Marte che guida un carro tirato da un cavallo; il mercoledì da Mercurio, in trionfo su un carro spinto da una pantera; il giovedì è Giove su un carro tirato da una chimera; il venerdì Venere su un carro trainato da una colomba, e infine il sabato è rappresentato da Saturno, in trionfo su un carro spinto da una chimera.
Ogni giorno, a mezzanotte, il carosello si muove portando al centro della scena il giorno della settimana in corso.

Infine, sul lato destro del Campanile – su cui, come abbiamo visto, sono disposte per lo più componenti astronomiche – troviamo il calendario perpetuo, un disco di circa 3,50 metri di diametro su cui sono iscritti giorni, mesi, anni e feste. Il meccanismo fa scattare la nuova data ogni mezzanotte, mentre una statua marmorea di un angelo sulla destra indica il giorno con una freccia dorata.

Si conclude, così, la nostra esplorazione di questo magnifico monumento, riconosciuto in tutto il mondo per la sua unicità (un modellino è conservato anche al Museo della tecnica di Berlino).

Numerosi sono stati i cambiamenti nel tempo che hanno, spesso, scontentato i messinesi (basti pensare agli anni Settanta: il canto del gallo e il ruggito del leone, prima prodotti attraverso una sapientissima tecnica basata sullo sfregamento delle parti meccaniche, vengono generati con il moderno nastro magnetico).
Nonostante ciò, questo storico simbolo della città rimane senza dubbio un luogo fondamentale per l’identità e la quotidianità dei cittadini messinesi che ogni mezzogiorno assistono a uno spettacolo unico al mondo.

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