Analisi Confindustria: il nord cresce, il sud sprofonda

Analisi Confindustria: il nord cresce, il sud sprofonda

L’analisi di mezza estate condotta da Confindustria e Srm-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo), mette in evidenza una grande stagnazione dell’economia della Sicilia e di tutto il Meridione. I dati raccolti per i primi mesi del 2019 ci mettono davanti una situazione chiara: i motori dell’economia del Sud e del Nord sono guidati in maniera inversa, i primi rallentano rasentando la frenata, i secondi accelerano e aumentano il distacco.

Il Mezzogiorno si conferma, anche per il I trimestre 2019, un territorio contraddistinto da una bassa partecipazione al lavoro. Il tasso di attività è pari al 54%, in calo rispetto al I trimestre 2018. Il tasso di occupazione (ossia il rapporto tra il numero totale degli occupati e la popolazione nella fascia di età 15-64) evidenzia un leggero aumento ma continua ad essere inferiore rispetto a quello registrato mediamente nelle regioni del Centro-Nord. Le regioni meridionali che presentano il tasso di attività più basso sono la Calabria e la Sicilia, entrambe al 50,9%, e mostrano anche uno dei tassi di disoccupazione più alti. Alla Sicilia, accompagnata dalla Campania, si riferisce anche il tasso più alto in riferimento alla disoccupazione giovanile (53,6%per entrambe).

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nel primo trimestre 2019 l’occupazione al Sud fa registrare una preoccupante battuta d’arresto: sebbene il dato non sia ancora stato de-stagionalizzato, i dati grezzi mostrano il valore assoluto degli occupati scendere al di sotto della soglia dei 6 milioni. Penalizza le regioni meridionali l’andamento in calo dell’agricoltura (20mila occupati in meno) e delle costruzioni (33mila occupati in meno), che non accenna ad arrestarsi. In lieve crescita, invece, il numero degli occupati nell’industria. A livello regionale il risultato peggiore si registra in Sicilia, quelli migliori in Puglia e Sardegna. A incidere sul risultato negativo del primo trimestre anche la mancata autorizzazione, relativa alle assunzioni realizzate nei primi 4 mesi dell’anno, a fruire del bonus occupazione al Sud.

I dati imprimono una fotografia della Sicilia e del Meridione che arranca e non migliora. I riflettori mediatici sono puntati sul ministro dell’Interno Salvini, sui fondi russi e sulla battaglia per il controllo di coste e frontiere. Una continua campagna mediatica di distrazione che avrebbe come obiettivo quello di convincere i siciliani che senza sbarchi, le loro condizioni economiche miglioreranno. I porti, ovviamente, restano aperti e la situazione economica della Sicilia peggiora in maniera proporzionale alla crescita del Nord.

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